L’amministratore di condominio ha un ruolo centrale nella gestione delle parti comuni di un edificio, ricoprendo una funzione fiduciaria e operativa essenziale per il corretto funzionamento della vita condominiale. Tuttavia, quando l’amministratore non adempie adeguatamente ai propri doveri o commette gravi errori nella gestione, si può richiedere il risarcimento per mala gestio dell’amministratore di condominio. In questi casi, i condomini possono richiedere un risarcimento per i danni subiti, e l’amministratore può essere chiamato a rispondere sia civilmente che, in alcuni casi, penalmente.

COSA SI INTENDE PER MALA GESTIO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

La mala gestio dell’amministratore di condominio si verifica quando questi compie atti negligenti, imprudenti o contrari ai propri obblighi, causando un danno al condominio o ai condomini. Le situazioni di mala gestio possono riguardare:

  • Inadempienze contabili: Scarsa trasparenza nella gestione dei fondi condominiali, errori nel bilancio o mancata rendicontazione delle spese sostenute.
  • Omissione di atti necessari: Mancato compimento di lavori urgenti o necessari per la manutenzione delle parti comuni o la sicurezza dell’edificio.
  • Conflitto di interessi: Atti che avvantaggiano l’amministratore a scapito del condominio, come la stipula di contratti con fornitori a lui collegati senza gara d’appalto.
  • Mancata esecuzione delle delibere assembleari: Se l’amministratore non dà seguito alle decisioni prese dall’assemblea, causando ritardi o danni, può essere considerato inadempiente.
  • Gestione impropria dei fondi: Appropriazione indebita o uso scorretto delle somme versate dai condomini per scopi personali o diversi dalle necessità del condominio.

 

RESPONSABILITÀ DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Secondo il Codice Civile, l’amministratore è responsabile nei confronti dei condomini per la corretta gestione delle parti comuni e deve operare con la diligenza del “buon padre di famiglia” (art. 1176 c.c.). Ciò significa che deve agire con attenzione, prudenza e competenza, rispettando le norme di legge e le delibere dell’assemblea.
L’articolo 1130 del Codice Civile elenca una serie di obblighi specifici che l’amministratore deve rispettare, tra cui:

  • Eseguire le deliberazioni dell’assemblea e curare l’osservanza del regolamento di condominio.
  • Disciplinare l’uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell’interesse comune.
  • Riscuotere i contributi e pagare le spese necessarie per la manutenzione ordinaria delle parti comuni.

Se l’amministratore viola questi doveri e causa un danno al condominio, i condomini possono agire per ottenere il risarcimento dei danni. La responsabilità può essere contrattuale o, in casi di violazioni più gravi, extracontrattuale.

 

COME CHIEDERE IL RISARCIMENTO PER MALA GESTIO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO: PROCEDURA E PROVE

Se i condomini ritengono che l’amministratore abbia agito con mala gestio, possono richiedere la sua revoca e, successivamente, intentare una causa civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Il primo passo per procedere con una richiesta di risarcimento è raccogliere prove che dimostrino l’inadempimento o il comportamento scorretto dell’amministratore. Queste prove possono includere:

  • Documentazione contabile: Bilanci condominiali, rendiconti, estratti conto e documenti fiscali che mostrano discrepanze o ammanchi.
  • Verbali delle assemblee: Se l’amministratore non ha rispettato le delibere assembleari, i verbali che contengono le decisioni prese dall’assemblea costituiscono una prova importante.
  • Preventivi e fatture dei fornitori: Questi documenti possono dimostrare la gestione negligente dei contratti o la stipula di accordi poco vantaggiosi per il condominio.
  • Testimonianze dei condomini: La testimonianza di uno o più condomini può contribuire a dimostrare il comportamento scorretto dell’amministratore.

Una volta raccolte le prove, i condomini devono convocare un’assemblea straordinaria per deliberare la revoca dell’amministratore e decidere se procedere con l’azione legale. È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto condominiale per avviare l’iter giudiziario.

 

REVOCA DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Prima di richiedere il risarcimento, i condomini possono chiedere la revoca dell’amministratore per giusta causa. La revoca può essere deliberata dall’assemblea, con la maggioranza prevista dall’articolo 1136 del Codice Civile, oppure può essere richiesta al tribunale se l’assemblea non raggiunge il quorum necessario.
In particolare, l’articolo 1129 del Codice Civile elenca alcuni motivi che giustificano la revoca giudiziale, tra cui:

  • Grave irregolarità nella gestione finanziaria.
  • Mancata convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto.
  • Mancata esecuzione delle delibere assembleari.

Se il giudice accerta la mala gestio, oltre alla revoca, l’amministratore può essere condannato al risarcimento del danno.

 

DANNI RISARCIBILI IN CASO DI MALA GESTIO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il risarcimento richiesto dai condomini in caso di mala gestio può riguardare diverse tipologie di danni, a seconda della natura e della gravità della cattiva gestione. Tra i danni risarcibili possiamo trovare:

  • Danni patrimoniali: Se l’amministratore ha causato una perdita economica al condominio (ad esempio, attraverso un uso improprio dei fondi o una cattiva gestione delle risorse), i condomini possono chiedere la restituzione delle somme perse e il risarcimento per i danni economici subiti.
  • Danni derivanti da inadempienze manutentive: Se l’amministratore non ha provveduto alla manutenzione delle parti comuni, causando danni strutturali all’edificio o problemi di sicurezza, i costi per riparare i danni possono essere richiesti come risarcimento.
  • Danni morali: In casi particolarmente gravi, dove l’amministratore ha agito con dolo o comportamento fraudolento, i condomini potrebbero chiedere anche un risarcimento per il disagio e la sofferenza causati.

 

RESPONSABILITÀ PENALE DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

In alcuni casi, oltre alla responsabilità civile, l’amministratore può essere chiamato a rispondere penalmente. Questo può accadere, ad esempio, in caso di:

  • Appropriazione indebita: Se l’amministratore ha sottratto o utilizzato a proprio vantaggio i fondi condominiali, potrebbe essere incriminato per appropriazione indebita ai sensi dell’articolo 646 del Codice Penale.
  • Truffa: Se l’amministratore ha ingannato i condomini o ha falsificato i documenti contabili per mascherare irregolarità, potrebbe essere incriminato per truffa.
  • Falsificazione di documenti: Qualsiasi manomissione di bilanci, verbali o contratti può costituire un reato di falsificazione documentale.

In tali casi, i condomini possono sporgere denuncia presso le autorità competenti e avviare un procedimento penale.

 

RISARCIMENTO PER MALA GESTIO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

La mala gestio dell’amministratore di condominio è una situazione che può arrecare gravi danni ai condomini, sia dal punto di vista economico che gestionale. Tuttavia, i condomini hanno strumenti legali per tutelarsi, tra cui la revoca per giusta causa e l’azione di risarcimento danni. È fondamentale che i condomini vigilino attentamente sulla gestione del proprio amministratore, intervenendo tempestivamente in caso di irregolarità o inadempienze, per evitare che la situazione possa degenerare.
In casi più gravi, l’amministratore può essere chiamato a rispondere anche penalmente per le sue azioni, garantendo così una maggiore protezione per i diritti dei condomini.

 

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Foto Agenzia Liverani