Nel contesto condominiale, l’amministratore svolge un ruolo cruciale nella gestione degli spazi comuni, delle finanze e dei rapporti tra i condomini. Tuttavia, può accadere che il suo operato non sia all’altezza delle aspettative o addirittura che presenti gravi irregolarità. In questi casi, è importante sapere come contestare l’operato dell’amministratore di condominio in modo legittimo, efficace e conforme alla legge.

VERIFICA PRELIMINARE DEI DOCUMENTI

Prima di contestare formalmente l’amministratore, è fondamentale raccogliere prove concrete. Ogni condomino ha diritto di accedere a:

  • Bilanci e rendiconti annuali.
  • Fatture e contratti stipulati dall’amministratore.
  • Estratti conto bancari del condominio.

La richiesta va fatta in forma scritta, e l’amministratore è obbligato a consentire la visione dei documenti.

 

RICHIEDERE CHIARIMENTI FORMALI

Spesso, un primo passo efficace è inviare una richiesta scritta di chiarimenti. Questo atto serve a:

  • Chiedere spiegazioni su spese sospette.
  • Sollecitare lavori di manutenzione non effettuati.
  • Contestare la mancata convocazione di assemblee.

L’amministratore deve rispondere, e il mancato riscontro può essere già considerato un indice di cattiva gestione.

 

COINVOLGERE GLI ALTRI CONDOMINI

Un’azione collettiva è sempre più forte di un’iniziativa individuale. Si può:

  • Raccogliere firme per chiedere un’assemblea straordinaria (serve almeno 1/6 dei millesimi).
  • Informare gli altri condomini delle eventuali irregolarità.

Questo passaggio è cruciale se si vuole avviare una procedura di revoca.

 

IMPUGNARE LE DELIBERE VIZIATE

Se l’amministratore ha fatto approvare dall’assemblea delibere contrarie alla legge o al regolamento, queste possono essere impugnate entro 30 giorni. Le delibere più frequentemente contestate riguardano:

  • Approvazione di bilanci falsati.
  • Spese non deliberate correttamente.
  • Decisioni che ledono i diritti dei singoli condomini.

L’impugnazione va fatta davanti al tribunale, con l’assistenza di un avvocato.

 

NOMINARE UN REVISORE CONDOMINIALE

Per smascherare irregolarità contabili, l’assemblea può nominare un revisore che:

  • Analizza i conti.
  • Redige una relazione tecnica.
  • Fornisce prove solide per contestare l’operato dell’amministratore.

La revisione contabile è uno strumento potente per chi vuole mettere sotto pressione l’amministratore.

 

AVVIARE LA PROCEDURA DI REVOCA

Se le contestazioni evidenziano gravi irregolarità, si può procedere con la revoca:

  • Assembleare: convocando un’assemblea e votando la revoca.
  • Giudiziale: se l’amministratore commette gravi irregolarità (art. 1129 c.c.), anche un solo condomino può rivolgersi al tribunale.

La revoca è il modo più incisivo per rimuovere un amministratore inadempiente.

 

RICORRERE ALLA MEDIAZIONE CIVILE

Prima di avviare una causa, è obbligatorio tentare una mediazione civile. Questo strumento:

  • Consente di risolvere la disputa in modo rapido e meno costoso.
  • Prevede la presenza di un mediatore terzo e imparziale.

In molti casi, la mediazione si rivela efficace nel trovare un accordo.

 

AGIRE IN GIUDIZIO

Se tutti i passaggi precedenti falliscono, si può portare l’amministratore in tribunale. Le azioni possibili sono:

  • Revoca giudiziale.
  • Risarcimento dei danni.
  • Denuncia penale in caso di reati (es. appropriazione indebita, falso in bilancio).

In questa fase, l’assistenza di un avvocato specializzato è essenziale.

 

SEGNALARE ALL’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

Se l’amministratore è iscritto ad associazioni, è possibile inviare una segnalazione formale. L’associazione può:

  • Aprire un procedimento disciplinare.
  • Sospendere o espellere l’amministratore.

Questo tipo di pressione può indurre l’amministratore a correggere il proprio operato.

 

DENUNCIA ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

Nei casi più gravi, quando emergono ipotesi di reato, si può:

  • Sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica.
  • Chiedere l’apertura di un’indagine.

Se le accuse vengono confermate, l’amministratore può subire sanzioni penali.

 

UTILIZZARE LE ASSOCIAZIONI DI TUTELA

Associazioni come AUC, Confconsumatori e Assoutenti offrono:

  • Assistenza legale.
  • Consulenze su come contestare l’amministratore.
  • Supporto nelle cause collettive.

Far parte di un’associazione può facilitare l’azione difensiva.

 

PROMUOVERE UNA GESTIONE PARTECIPATA

La migliore forma di contestazione resta quella preventiva. Un condominio attivo può:

  • Richiedere report periodici.
  • Vigilare sulle spese.
  • Partecipare numeroso alle assemblee.

La partecipazione attiva rende l’amministratore meno incline a commettere abusi.

 

COME CONTESTARE L’OPERATO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Contestare l’operato di un amministratore di condominio è un diritto garantito dalla legge. Seguendo un percorso progressivo — dalla richiesta di chiarimenti fino alla revoca o alla causa giudiziaria — i condomini possono tutelare i propri interessi in modo efficace. La chiave del successo sta nella conoscenza delle norme, nella raccolta di prove e nella coesione tra i condomini. Un’azione ben organizzata e fondata su basi legali mette in difficoltà anche l’amministratore più ostinato e tutela la salute amministrativa del condominio.

 

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Lo Studio rimane a disposizione per ogni e qualsivoglia chiarimento in merito.

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Foto Agenzia Liverani