Uno degli aspetti centrali del rapporto tra condòmini e amministratore riguarda il compenso dell’amministratore di condominio per le sue prestazioni. L‘amministratore di condominio svolge un ruolo fondamentale nella gestione degli spazi comuni e nella cura degli interessi dei condomini. Questo ruolo comporta una complessità significativa, poiché richiede competenze amministrative, contabili e legali, oltre alla capacità di gestire conflitti tra i condomini e coordinare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

DETERMINAZIONE DEL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il compenso dell’amministratore di condominio deve essere stabilito in modo chiaro e trasparente al momento della nomina o del rinnovo dell’incarico. Solitamente, l’amministratore presenta un preventivo dettagliato che include il compenso per le attività ordinarie e l’eventuale tariffario per interventi straordinari. Questo preventivo viene discusso e approvato dall’assemblea condominiale, che può negoziare alcune voci o richiedere maggiori chiarimenti. Ad esempio, un compenso ordinario potrebbe prevedere una quota annuale fissa, mentre per lavori straordinari come una ristrutturazione importante si stabilisce una percentuale sul valore complessivo dell’intervento. La normativa prevede che l’importo venga indicato nel verbale dell’assemblea che approva la nomina. L’art. 1129 del Codice Civile stabilisce l’obbligo per l’amministratore di specificare in modo dettagliato tutte le voci di costo relative alla sua attività. Questa trasparenza è fondamentale per evitare contestazioni da parte dei condomini.

 

VOCI CHE COMPONGONO IL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il compenso dell’amministratore può comprendere diverse voci, tra cui esempi specifici che aiutano a comprendere meglio ciascun aspetto:

  1. Compenso base: Riguarda l’attività ordinaria di gestione del condominio, come la convocazione e gestione delle assemblee, la tenuta della contabilità condominiale, la supervisione degli interventi di manutenzione ordinaria e la gestione dei rapporti con fornitori e condomini.
  2. Compensi per attività straordinarie: Possono includere la gestione di lavori straordinari, come ristrutturazioni importanti o interventi urgenti non previsti.
  3. Spese vive: Comprendono i costi sostenuti dall’amministratore per l’espletamento delle sue funzioni, come invii postali, fotocopie e spese di trasferta.
  4. Compensi per consulenze tecniche o legali: In alcuni casi, l’amministratore può fornire consulenze specifiche o avvalersi di professionisti esterni, con costi aggiuntivi concordati preventivamente.

 

CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il compenso dell’amministratore viene ripartito tra i condomini in base ai millesimi di proprietà, salvo diversa disposizione del regolamento condominiale.

 

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La regolamentazione del compenso dell’amministratore trova fondamento principalmente nel Codice Civile (art. 1129 e seguenti) e nella Legge n. 220/2012, nota come Riforma del Condominio. Questa riforma ha introdotto importanti novità, tra cui l’obbligo per l’amministratore di specificare in modo dettagliato il compenso al momento della nomina, la definizione chiara dei compiti ordinari e straordinari, e l’istituzione del registro di anagrafe condominiale. Inoltre, ha rafforzato le disposizioni relative alla trasparenza nella gestione economica e alla rendicontazione annuale, migliorando la tutela dei diritti dei condomini. Tale normativa ha rafforzato l’obbligo di trasparenza e ha introdotto sanzioni per la mancata presentazione del preventivo dettagliato.

 

MODALITÀ DI APPROVAZIONE DEL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il compenso deve essere approvato dall’assemblea condominiale con le maggioranze previste dalla legge. In caso di rinnovo dell’incarico, è buona prassi che l’amministratore presenti nuovamente il dettaglio delle sue richieste economiche.

 

CONTROVERSIE SUL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Le contestazioni relative al compenso dell’amministratore possono sorgere quando:

  • Non viene specificato in modo chiaro nel verbale assembleare.
  • Si verificano richieste di compensi aggiuntivi non preventivamente concordati.
  • L’amministratore non fornisce una rendicontazione trasparente delle spese.

In questi casi, è possibile rivolgersi all’assemblea per chiarimenti o, nei casi più gravi, procedere con un ricorso al giudice competente.

 

COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO

Il compenso dell’amministratore di condominio è un elemento cruciale per una gestione serena e trasparente del condominio. La chiarezza nella determinazione e approvazione delle voci di spesa, insieme al rispetto delle normative vigenti, contribuisce a mantenere un rapporto di fiducia tra amministratore e condomini. Una gestione trasparente delle finanze condominiali è essenziale per garantire il buon funzionamento della vita condominiale.

 

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Foto Agenzia Liverani