L’installazione di telecamere di videosorveglianza in condominio è un tema sempre più rilevante, soprattutto in un contesto in cui la sicurezza dei beni comuni e privati è una priorità crescente. Sebbene le telecamere possano offrire una maggiore protezione contro furti, atti vandalici e intrusioni, la loro installazione deve essere gestita con attenzione, rispettando la normativa vigente per garantire il diritto alla privacy dei condomini.
TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO: COSA PREVEDE LA LEGGE
L’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle parti comuni di un condominio è regolata da precise disposizioni di legge, che mirano a bilanciare la tutela della sicurezza con il rispetto della privacy. Le due principali normative di riferimento sono:
- Regolamento UE 2016/679 (GDPR): il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati prevede che le riprese video siano gestite in modo da garantire la protezione dei dati personali e che vengano trattate solo per finalità legittime, come la sicurezza.
- Provvedimento del Garante della Privacy del 2010 e successive modifiche: il Garante ha stabilito le regole specifiche per la videosorveglianza, fornendo linee guida su come installare le telecamere in modo conforme alla normativa.
La videosorveglianza in condominio può essere installata, ma deve avvenire in conformità con questi regolamenti, garantendo che i diritti dei singoli condomini siano rispettati.
INSTALLAZIONE DELLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA NELLE PARTI COMUNI DEL CONDOMINIO
Le parti comuni di un condominio, come ingressi, cortili, parcheggi, androni e scale, possono essere monitorate da un sistema di videosorveglianza, ma è necessario rispettare alcune procedure per garantire la legittimità dell’installazione.
- Approvazione dell’assemblea condominiale: per installare telecamere di sorveglianza nelle parti comuni, è necessaria l’approvazione dell’assemblea condominiale con una maggioranza qualificata. Secondo l’art. 1136 del Codice Civile, la decisione deve essere approvata dalla maggioranza degli intervenuti all’assemblea, che rappresentino almeno la metà dei millesimi dell’edificio.
- Finalità specifiche: l’installazione deve essere giustificata da una finalità legittima, come la tutela della sicurezza o la protezione dei beni comuni. L’uso delle telecamere per altre finalità, come il monitoraggio dei comportamenti dei condomini, è vietato.
- Obblighi di trasparenza: una volta installate le telecamere, è obbligatorio informare tutti i condomini della loro presenza. Questo viene fatto mediante cartelli informativi visibili che segnalano la zona videosorvegliata. Il Garante della Privacy richiede che il cartello sia ben visibile, anche se le telecamere non sono attive 24 ore su 24.
GESTIONE DEI DATI RACCOLTI DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO: PRIVACY E SICUREZZA
Un aspetto fondamentale della videosorveglianza in condominio è la gestione dei dati raccolti dalle telecamere. Questi dati sono considerati dati personali, poiché possono includere informazioni che permettono l’identificazione delle persone riprese.
- Titolare del trattamento: il condominio, solitamente rappresentato dall’amministratore, è il titolare del trattamento dei dati raccolti. Ciò significa che è responsabile della raccolta, conservazione e protezione dei video registrati.
- Conservazione dei dati: le registrazioni devono essere conservate solo per il tempo strettamente necessario a garantire la sicurezza, generalmente per un periodo massimo di 24-48 ore, salvo specifiche esigenze legate a particolari eventi, come furti o atti vandalici. Superato questo periodo, le immagini devono essere cancellate.
- Accesso limitato alle immagini: l’accesso alle immagini registrate deve essere limitato a persone specificamente autorizzate, come l’amministratore o una ditta incaricata della gestione del sistema di videosorveglianza. I singoli condomini non possono accedere liberamente alle registrazioni.
INSTALLAZIONE DI TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA DA PARTE DI UN SINGOLO CONDOMINO
Un singolo condomino ha il diritto di installare telecamere di sorveglianza, ma solo per monitorare aree di sua esclusiva proprietà, come l’ingresso del proprio appartamento o il proprio balcone. Tuttavia, ci sono delle limitazioni importanti da rispettare:
- Non è consentito riprendere aree comuni: le telecamere private non possono riprendere zone che appartengono al condominio (come corridoi, scale o cortili) o altre proprietà private (come la porta di un altro appartamento). La sorveglianza deve essere limitata agli spazi privati del condomino.
- Segnalazione della presenza di telecamere: anche nel caso di installazione privata, è necessario informare le persone potenzialmente riprese della presenza delle telecamere, ad esempio mediante appositi cartelli. Ciò garantisce la trasparenza e tutela il diritto alla privacy degli altri residenti.
TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO E RISPETTO DELLA PRIVACY
Uno dei temi più delicati quando si parla di videosorveglianza in condominio è il rispetto della privacy dei condomini. Ecco alcune misure che devono essere adottate per garantire che i sistemi di videosorveglianza siano conformi alle norme sulla protezione dei dati:
- Inquadratura limitata: le telecamere devono essere posizionate in modo da riprendere solo le aree comuni rilevanti per la sicurezza (come ingressi, cancelli o parcheggi) e non devono inquadrare spazi privati, come balconi o finestre di appartamenti.
- Minimizzazione dei dati: il sistema di sorveglianza deve raccogliere solo i dati strettamente necessari per garantire la sicurezza. Ad esempio, non è consentito l’uso di telecamere con audio, poiché la registrazione delle conversazioni sarebbe una violazione della privacy.
- Richiesta di accesso ai dati: ogni condomino ha il diritto di richiedere informazioni sull’esistenza di un sistema di videosorveglianza e, in determinati casi, può esercitare il diritto di accesso ai dati personali registrati, qualora ritenga che le immagini lo riguardino direttamente.
COSA FARE IN CASO DI VIOLAZIONE DELLE REGOLE SULLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO
Se un condomino ritiene che la propria privacy sia stata violata dall’installazione di telecamere non conformi alla normativa o che riprendano aree non consentite, può intraprendere diverse azioni:
- Segnalare la violazione all’amministratore di condominio: se le telecamere sono state installate nelle parti comuni senza il consenso dell’assemblea o non rispettano le norme, l’amministratore deve intervenire per risolvere la situazione.
- Ricorso al Garante della Privacy: se la violazione riguarda la gestione dei dati o un uso improprio delle immagini, è possibile presentare un ricorso al Garante per la Protezione dei Dati Personali, che può avviare un’indagine e imporre sanzioni.
- Azione legale: in caso di gravi violazioni, come l’uso delle immagini per scopi illeciti o la ripresa di spazi privati senza consenso, è possibile intraprendere un’azione legale contro i responsabili, chiedendo un risarcimento per i danni subiti.
TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA IN CONDOMINIO
Le telecamere di videosorveglianza in condominio possono rappresentare uno strumento utile per migliorare la sicurezza delle aree comuni e proteggere i beni dei residenti, ma la loro installazione deve essere gestita con cura, nel rispetto delle normative sulla privacy. È fondamentale che l’assemblea condominiale approvi il sistema, che i dati siano trattati correttamente e che i condomini siano sempre informati della presenza delle telecamere. Solo con un equilibrio tra sicurezza e rispetto della privacy è possibile garantire un ambiente condominiale sereno e sicuro per tutti.
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Foto Agenzia Liverani